Il Colle Mazéit, toponimo che significa macerie (situato tra le frazioni Villa e Chiaulis di Verzegnis), domina verso nord lo sbocco della valle del But nel Tagliamento, verso sud il percorso verso la val d'Arzino.
La torre, quindi, che rientrava nel sistema di fortificazioni sorte a difesa dei valichi dell'arco alpino orientale, aveva un importantissimo compito di controllo: sulla vallata superiore del Tagliamento (dove Invillino e Raveo completavano la difesa), sullo sbocco meridionale della via Julia Augusta che conduceva a Iulium Carnicum e nel Norico, sui passaggi verso la pianura friulana.
La torre di forma planimetrica quasi quadrata avente superficie interna di circa 35 m² è stata indagata in profondità fino al livello di un consistente strato di materiale combusto, che rappresenta il prodotto di un incendio della struttura lignea verificatosi tra il 1150 e il 1270 con conseguente distruzione dell'edificio. I reperti che hanno consentito di formulare delle considerazioni cronologiche tra VI e XII sec. d.c. sono emersi quasi tutti dallo strato carbonioso e presentano puntuali confronti con altri insediamenti carnici fortificati oggetto di indagini: Invillino Colle Santino Illegio Broili, Raveo Cuel Budin, Cesclans, Osoppo, etc.
Gli scavi degli anni 2004 2005, , condotti al di sotto dello strato carbonioso, hanno permesso di verificare che la torre è stata costruita o ristrutturata nel VI secolo d.C., probabilmente in epoca bizantina, sopra delle preesistenze. E' infatti venuto alla luce, nei livelli sottostanti l'incendio, al di sotto di una frequentazione del IV sec. d.C., un muro che si sviluppa in senso nord/sud al centro della torre, al quale se ne affianca un altro verso ovest. Gli elementi costruttivi sembrano compatibili con quelli delle altre costruzioni di epoca romana imperiale individuate nell'insediamento fortificato situato nel pianoro meridionale sotto la torre.
Un approfondimento stratigrafico sotto il muro ha consentito di constatare la presenza di ceramica protostorica. A partire dall'autunno 2000 e, soprattutto nel corso delle campagne di scavi 2001, 2002, 2003 (relative al "Progetto Celti") e 2004 2008, sono state eseguite indagini anche nella zona pianeggiante immediatamente a sud della torre (q. 483 m), che hanno portato nuovi dati in relazione alla più antica storia del colle. E' stato infatti possibile constatare la presenza di un insediamento circondato da una cinta fortificata in pietra, che sale a comprendere al suo interno anche la torre, di alcuni vani insediativi e di reperti che attestano una frequentazione degli edifici a ridosso della cinta tra 3600 3400 a.C. e IV secolo d.C. (Aree II, VI, VII) . Le ricerche del 2003 hanno permesso di individuare anche un riutilizzo dell'insediamento in epoca altomedievale, tramite il ritrovamento di una tomba femminile paleoslava con corredo di orecchini in bronzo con terminazione a "s", in uso presso la popolazione paleoslava legata alla cultura cosiddetta Carantano-Köttlachiana, che si è sviluppata tra VII e XI sec. d.C.
I resti ossei sono stati inviati per le analisi al Laboratorio di Paleopatologia dell'Università di Pisa: la donna, di spiccata brachicefalia, era alta poco più di m. 1.40 e aveva deformazioni alle gambe per una grave forma di osteomielite. La tomba era disposta lungo il lato interno occidentale di una costruzione rettangolare (probabilmente una torre), a cavallo del muro di cinta, nei presi del possibile ingresso orientale all'insediamento.
La datazione della tomba è collocabile attorno al IX X sec. d.C. La fondazione della costruzione rettangolare, invece è inquadrabile in età augusteo-tiberiana, quando avviene anche una ristrutturazione di tutto l'insediamento e della cinta muraria.